mercoledì 19 marzo 2014

L'Osteria senza Oste

Locandina della
presentazione del libro
Sabato  sono partita da casa con una persona speciale in direzione dell’Osteria senza Oste. Io ci vado spesso ed è un luogo che, anche nei momenti di tristezza, riesce a darmi tranquillità.
Passo il Piave e mi dirigo verso Valdobbiadene, oggi il paese è in festa perché è San Gregorio Magno, il Santo patrono. Poco dopo il centro c’è la deviazione per Barbozza di Santo Stefano, la conosco a memoria e quando la spiego agli amici dico: subito dopo Santo Stefano trovi l’indicazione Col Vetoraz significa che sei arrivato, parcheggia l’auto tra i filari di Glera ed incamminati lungo la stradina sterrata.
Il pomeriggio è caldo, segno di una primavera anticipata, la natura si è già risvegliata ed è un bell’invito a condividere questo luogo diverso dagli altri. L’Osteria è una casa piccola come se ne vedono tante nel paesaggio delle colline trevigiane, qui si respira un’aria di tranquillità, vi è anche un’annessa stalla.  Spiego al mio ospite che il proprietario aveva deciso di viverci, ma in seguito, con un grande gesto di generosità, la donò ad amici e viandanti che avessero voluto condividere un progetto di responsabilità, appunto, lasciando la cifra che ritenevano opportuna per le vivande consumate.
C’è molta gente, tutta rispettosa, alcuni seduti sulla panca all’esterno, in compagnia di un asinello di una mucca e un vitellino, altri sulle sedie all’interno. Entriamo anche noi, una compagnia di amici sta chiacchierando e mangiando pane e salame, sopra ogni tavolo il prosecco è una presenza fissa, il fuoco è acceso nel caminetto per scaldare ulteriormente l’atmosfera. L’insieme è molto accogliente e per chi come me ha origini contadine, si sente a casa. Proseguiamo verso un piccolo sentiero, tutto intorno è curato e pulito, la stradina porta a una veranda naturale dove la bellezza delle colline e la forza della natura stanno facendo insieme poesia e musica, ci sediamo in compagnia di persone di tutte le età.

Qualche giorno fa lo Stato ha punito il proprietario di questo Luogo con una multa di 62mila
La parete interna
Fonte: Gazzettino
Euro. Me ne vergogno, e penso che in questo luogo ognuno di noi potrebbe essere libero di viverlo e di esserne responsabile per condividere la filosofia dell’oste che pur non essendoci fisicamente lascia viveri ed ognuno riconosce il prezzo corretto mettendolo in una cassettina; responsabilità e libertà, due parole rubate da uno stato punitivo e che toglie poesia e speranza ad ognuno anche regolarizzando posti unici come questo che sono diventati meta per tante persone arrivate da tutto il mondo. Sulle pareti dell’osteria ci sono messaggi e cartoline da tutti i continenti  a testimonianza delle emozioni che le persone si sono portate a casa.

Osteria senza Oste
Fonte: Gazzettino
Saluto questo luogo vedendo due signori anziani, come pure i due giovani vicini a loro, che accompagnano delle fragole al prosecco. Queste persone e queste storie rischiano di non essere più vissute per motivi burocratici di uno stato che non ha a cuore la felicità dei suoi cittadini.

Percorriamo la strada verso Ovest, il sole sta scendendo, e attraversiamo nuovamente il Piave, che scorre interamente in territorio Veneto, ed è noto come il "Fiume Sacro alla Patria" in memoria dei combattimenti di cui fu teatro durante la prima guerra mondiale, nemmeno di Lui sembra accorgersi lo Stato, manca il Tricolore, e io soffro, ma sono ricca di emozioni. L'Osteria  senza Oste ed il Piave non mi deludono mai!

Serena Dalla Valle

Oro Colato Vs Oro Nero

Un membro della fraglia del Torcolato
Riprendiamo il tema del Post precedente sull'etichetta del Torcolato che abbiamo disegnato per il concorso, non sotto il punto di vista grafico ma comunicativo, infatti il nostro motto Oro colato è stato più volte ripetuto sul palco in Piazza a Breganze.






Alberto Zamperla ambasciatore
2014 del Torcolato nel mondo



In questi ultimi anni di cambiamenti di abitudini e di lavoro abbiamo spesso sentito la frase: il turismo è il nostro petrolio, lo abbiamo sotto i piedi e lo dobbiamo estrarre.
Non siamo molto d'accordo con questa frase perché noi non vendiamo un prodotto indistinto come il petrolio, ma manufatti, prodotti, storie, saperi e tutte le emozioni che vi gravitano attorno. Non ci poniamo mai la domanda ad una stazione di servizio: da dove arriva questa benzina o questo gasolio?

Da sinistra: Matteo Vivian,
Franca Miotti e Serena Dalla Valle



Invece i prodotti della nostra terra raccontano delle storie che hanno radici profonde, il nostro oro è la nostra terra che se ben coltivata produce frutti ogni stagione; il nostro oro è la nostra cultura millenaria che ci insegna ad amare e tramandare il bello; proprio come l'oro noi possiamo fondere infinite volte i nostri saperi e trovare nuove forme e nuovi significati ai prodotti da esportare, manufatti che non sono solo validi per l'etichetta apposta, ma per tutto quello che c'è dietro di essa. Il prossimo anno i vitigni, ben coltivati, produrranno nuovi acini e del buon Torcolato, noi una nuova etichetta che racconterà le storie del nostro territorio nel mondo, non a caso l'ambasciatore nel mondo del Torcolato per il 2014 sarà Alberto Zamperla.

Serena Dalla Valle e Matteo Vivian

P.S. ovviamente molti derivati petroliferi sono ben lavorati anche nei nostri territori e ci guardiamo bene dal denigrarli

Il nostro Oro colato

Etichetta Torcolato 2013

La nostra etichetta
dimensione reale
6,5x13cm
 A volte le parole valgono più delle immagini. I casi sono rari ed il concorso al quale abbiamo partecipato è uno di questi.

Il 6 gennaio si chiudono le festività natalizie e decidiamo di aprire il blocco da disegno ed il computer per partecipare al concorso indetto per la nona volta dal consorzio La strada del Torcolato per disegnare l'etichetta dell'omonimo vino prodotto a Breganze. L'etichetta vincitrice sarà apposta sulle bottiglie celebrative della manifestazione "La prima del Torcolato D.O.C. Breganze".

Abbiamo solo una sera per decidere insieme come impostare il disegno, prima di prendere in mano carta e matita e poi la tastiera ed il mouse decidiamo di parlare, discutiamo parecchio tempo ed esce una specie di anagramma del Torcolato: ORO COLATO.




La nostra premiazione
Su questo basiamo la grafica che diventa conseguenza delle suono delle parole pronunciate.Dobbiamo ammettere che almeno tre delle persone intervenute sul palco dopo la presentazione della nostra etichetta hanno ripreso il nostro motto, ne siamo davvero fieri.


Questo il testo di presentazione alla commissione che si è riunita il lunedì precedente alla festa e ci ha dato il 3° posto:





TITOLO ETICHETTA

O   L A T O

 L’etichetta è stata realizzata con i colori marrone giallo oro

Marrone per simboleggiare il colore del traliccio della vespaiola

Oro il colore del Torcolato e dell’uva dal quale è ottenuto attraverso l’appassimento

Il font ha seguito l’andamento di una bottiglia

Togliendo la T che simboleggia il collo della bottiglia e del traliccio dell’uva si legge R  L A T O

Le vocali O sono ottenute da una ellissi attorcigliata a rappresentate i grappoli

L’etichetta è stata realizzata da Serena Dalla Valle (sommelier e appassionata di vino del territorio) e Matteo Vivian (architetto e blogger )

Grazie

Serena Dalla Valle
Matteo Vivian

Gli acini del Torcolato